CLIFF È LA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO CHE FINANZIA LE PMI PUNTANDO SU SALVAGUARDIA CLIMATICA, QUALITÀ DEL LAVORO E LOTTA A OGNI TIPO DI DISCRIMINAZIONE
Sostenibilità, qualità del lavoro e contrasto a ogni genere di discriminazione. Questi i tre pilastri fondamentali nella filosofia aziendale della Cliff, società di gestione del risparmio, dallo scorso 5 aprile autorizzata a svolgere tale attività dalla Banca d’Italia, previa il via libera della Consob. Come spiega l’amministratore delegato Christian Lamonaca, «<Cliff gestisce fondi d’investimento alternativi al canale tradizionale, ovvero tutte le società non quotate, prevalente- mente le pmi, consentendo di far loro arrivare quella finanza che oggi il sistema bancario non è più in grado di ero- gare. Ci consideriamo una novità nel sistema, perché non siamo una banca ma finanziamo le aziende, a medio e lungo termine». Investitori istituzionali della Cliff (tra i pochissimi soggetti italiani ad aver ottenuto da Bankitalia l’iscrizione alla sezione Ge.F.I.A, Gestore, Fondo d’Investimento Alternati- vo), sono, spiega ancora Lamonaca, «<i pensionati, o pensionandi, in quanto noi gestiamo il risparmio dei gran- di investitori rappresentati in tutto il mondo dai fondi pensione, dagli enti previdenziali, dagli enti di welfare e ancora dai fondi sanitari, dalle assicurazioni e dalle fondazioni bancarie: questo per l’appunto è il nostro merca- to di riferimento, questo è il risparmio che andiamo a gestire».
GARANZIE PUBBLICHE
Il primo fondo varato dalla Cliff è in Italia, e il target è rappresentato dalle pmi italiane «utilizzando spiega Lamonaca il sistema delle garanzie pubbliche così come fanno le banche da tantissimi anni. Inoltre, quello che facciamo è verificare che il pensionando non rischi grazie alla garanzia dello Stato. In questo modo si rende più si- curo il capitale che viene dato alla pmi, che verrà naturalmente restituito, tenendo comunque conto che nell’ipotesi estrema di un default della società alla quale abbiamo prestato i soldi, subentrerà sicuramente lo Stato».
VALUTAZIONE APPROFONDITA
Da qui la necessità una procedura d’investimento molto complessa, da parte della Cliff, per giungere a una corretta valutazione delle aziende da sostenere. Ma proprio questo lavoro certosino di verifica, spiega ancora l’Ad, <<mette al riparo il pensionando da eventuali problemi». L’investitore, infatti, «<ha un rischio semmai sulla remunerazione ma non sul capitale investito, quindi non può perdere il capitale: così il fondo pensione tute- la i propri iscritti. Questo è il nostro sistema». Un sistema vincente, che, sottolinea Lamonaca, prevede il con- trollo di «<tre aspetti dell’azienda che andiamo a finanziare, a prescindere dal suo rating bancario, che deve di- mostrare che l’azienda comunque sia sana. Il primo è che noi finanziamo soggetti che da un lato s’impegna- no in maniera molto attiva a ridurre le emissioni di CO2, puntando sulle energie rinnovabili e quindi sostenibili. Per noi quindi l’investimento deve essere finalizzato alla lotta al cambia- mento climatico». In secondo luogo la Cliff si concentra sulla verifica dell’occupazione di qualità. «L’azienda che viene finanziata dice l’Ad – deve fa- re di tutto per garantirla. Se troviamo un’azienda che ha solo partite Iva e non ha dipendenti, non sarà finanziabile perché lì evidentemente l’occupazione non può essere di qualità. Infine, andiamo a verificare che esistano dei presidi contro le discriminazioni: la parità di genere dev’essere una realtà de facto, così come non devono sussistere discriminazioni di alcun genere: sui tratti somatici, sulla religione, ecc. Valutiamo anche se c’è la presenza dei sindacati e di una rappresentanza dei dipendenti. Andiamo inoltre a verificare che queste imprese applichino i contratti collettivi nazionali di lavoro. Insomma cerchiamo aziende sane»>. Naturalmente, non sfugge all’occhio valutatore della Cliff anche la governance, ovvero la necessità «<che vi sia un governo d’azienda collegiale e non unipersonale». Insomma, l’azione delle aziende finanziate deve essere rivolta «al bene comune. Se c’è attenzione al bene comune – sottolinea Lamonaca – allora c’è un ritorno anche sociale nell’investimento»>.
Una possibilità per i pensionandi di investire in totale sicurezza
LA PROPOSTA | IN ITALIA 1.600 MILIARDI PRONTAMENTE INVESTIBILI NELL’ECONOMIA REALE
Facciamo da volano alla ripresa economica
In generale, l’indebitamento privato delle famiglie italiane è uno dei più bassi nelle economie occidentali». Questa l’evidenza alla base del ragionamento dell’Ad della Cliff, Christian Lamonaca, che propone una formula per mettere il turbo alla ripresa economica. “L’Italia – spiega infatti Lamonaca ha 5.300 miliardi di euro tra attività finanziarie e liquidità sui conti. Di questi 5.300 miliardi, 1.600 sono prontamente investibili. Quindi di fatto l’Italia ha disponibilità liqui- de e attività finanziarie pari a quasi il doppio del debito pubblico”. A questo punto, sostiene Lamonaca, “se noi prendessimo una parte di questo risparmio privato e lo utilizzassimo per investire nell’economia reale, ovvero nel sistema produttivo, una tale dinamica creerebbe immediatamente un incremento del Pil e contestualmente un abbattimento del debito pubblico”.
Vogliamo creare un ciclo virtuoso per abbattere il debito pubblico”
NON RISCHIAMO IL CAPITALE
In tal senso, la Cliff «rappresenta un volano per una simile dinamica. Noi utilizziamo il sistema delle garanzie pubbliche a tutela dei pensionati o pensionandi. Non rischiamo il capitale, lo investiamo nel sistema produttivo, senza che lo Stato spenda un euro ma si limiti a mettere solo un credito di firma che è la garanzia pubblica. A questo punto il sistema produttivo investe creando un effetto diretto sul Pil e abbattendo il debito pubblico».
IL RICONOSCIMENTO
Alla Cliff il premio Road to green 2023
L’attenzione alla difesa dell’ambiente della Cliff le ha consentito di aggiudicarsi, nella prestigiosa cornice di Palazzo San Macuto alla Camera dei deputati, il premio Road to green 2020 Edizione 2023, consegnato all’Ad Christian Lamonaca. «Siamo orgogliosi che i nostri obiettivi di sostenibilità applicati alla finanza – ha dichiarato nell’occasione Lamonaca – siano stati valorizzati e premiati con questa autorevole onorificenza. Riteniamo che l’integrazione dei criteri ESG nei processi di good governance e di investimento sia una necessità e un valore in grado di creare un impatto positivo anche dal punto di vista economico e sociale. Si tratta – ha detto ancora Lamonaca – di un premio che rappresenta per noi uno stimolo costante per continuare ad essere catalizzatori di un processo importantissimo che vede tutti gli operatori economici andare in una direzione che coniuga il successo economico con la sostenibilità ambientale e sociale»